Un luogo dell’anima contornato da alberi monumentali dove il silenzio che ti avvolge all’entrata induce istintivamente alla meditazione e nel quale è possibile percepire distintamente le preghiere.
La leggenda narra che due pastorelli, di cui uno sordomuto dalla nascita, erano a pascolare le pecore quando furono colti da una bufera di neve sebbene fosse piena estate.
I due bambini si rifugiarono sotto un grande acero e, durante l’imperversare del maltempo, apparve la Madonna che fece acquistare l’udito e la parola al bambino sordomuto.
A casa riferirono che la Vergine voleva essere venerata in quel luogo.
Ancora oggi il 5 agosto molti pellegrini partecipano alla festa della Madonna in memoria dell’evento.
Della Vergine dell’Acero esistono oggi diverse immagini, la più recente è esposta durante l’anno nel santuario ed è una copia della tavola in rame, dipinta ad olio, risalente al secolo scorso.
Sono conservate inoltre due immagini più antiche, una di esse è stata ritagliata da una stampa del 1658 (opera di Bartolomeo Coriolano) che riproduceva come attesa l’iscrizione “il vero ritratto della miracolosa ed antichissima immagine della Madonna dell’Asaro, detta La Vergine posta sull’Alpi”.
“Uno squarcio di luce che si apre all’improvviso fra i rami di un acero e quieta la tempesta di neve avvolgendo con i suoi raggi caldi e materni i due pastorelli.”
In realtà quella Luce si sarebbe potuta accendere ovunque, il Vangelo dice che non ci sono limiti alla provvidenza Divina, ma la Madonna scelse proprio i rami di un acero, non un abete o un castagno, ma il tenace acero, che nasce là dove per le altre piante è impossibile vivere.
Ciò che colpisce oggi visitando il santuario della Madonna dell’Acero è la semplicità e l’armonia di un edificio nato non certo dall’idea di un grande architetto bensì dalla devozione popolare che, pur nel suo stile rustico, ha conferito al complesso un aspetto naturale difficilmente riscontrabile altrove.
La pianta del santuario è a croce latina e sotto l’altare maggiore (la parte più antica del santuario è quella vicino al campanile), sono custoditi i resti del primo tempietto sorto per commemorare il miracolo.
All’interno sono conservati tantissimi ex-voto che la riconoscenza popolare ha lasciato alla chiesa fra i quali di pregevole fattura il gruppo di statue lignee dette “Brunori”, fatto costruire dalla famiglia di Brunetto Brunori come ex voto per essere miracolosamente scampato alla morte in occasione della battaglia di Gavinana del 3 agosto 1530.
Il 5 Agosto di ogni anno si celebra una grande festa con mercatino.
Meta consigliata per gli amanti del Foliage autunnale.
Il santuario, pur essendo costruito in un angolo silenzioso e appartato, è facilmente raggiungibile lasciando la Porrettana all’altezza di Silla e seguendo le indicazioni per Lizzano in Belvedere, Vidiciatico, Corno alle Scale, provenendo sia da Bologna che da Pistoia. Seguendo invece la Fondovalle, che da Modena conduce a Fanano, si può raggiungere attraverso il Passo della Masera.
Durante l’estate il santuario è aperto tutto il giorno, mentre in autunno e inverno è possibile visitarlo soltanto di domenica, in occasione delle funzioni religiose.
Tuttavia proprio nei mesi freddi il luogo offre suggestioni particolari, dovute agli intensi colori autunnali, ai giochi della nebbia e al profondo silenzio.
Per chi cerca momenti di solitudine e di riflessione l’Hotel dell’Acero, situato a pochi metri dal Santuario, aperto tutto l’anno e dotato di ogni confort, potrà costituire un’ottima occasione per trascorrere un periodo di riposo lontano dall’inquinamento della città.
Dal Santuario parte il percorso che conduce alle Cascate del Dardagna
Santuario della Beata Vergine dell’Acero
Via Madonna Dell’Acero 194
40042 Lizzano in Belvedere BO