Camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli, le più antiche delle quali sono datate VII secolo a.C.. Riconosciuta, insieme a quella di Cerveteri, come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La Necropoli di Tarquinia conosciuta anche come Necropoli Etrusca di Monterozzi ospita numerose tipologie di tombe ma le principali sono sicuramente quelle a camera, con o senza tumulo. Queste tombe sono tra le più importanti anche per la ricchezza di corredi funebri che vi sono stati rinvenuti durante gli scavi archeologici.
Le camere funerarie, modellate sugli interni delle abitazioni, presentano pareti decorate a fresco su un leggero strato di intonaco, con scene di carattere magico-religioso raffiguranti banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulòs, giocolieri, paesaggi, in cui è impresso un movimento animato e armonioso, ritratto con colori intensi e vivaci. Il tutto allo scopo di far rivivere al defunto la vita terrena e contemporaneamente far dimenticare ai viventi il dolore della sua perdita.
(Video del Corriere della Sera)
Fra i sepolcri più interessanti e affascinanti
La Tomba delle Leonesse
risalente al IV secolo a.C., presenta una decorazione suddivisa in due registri. In quello inferiore degli uccelli volano su un mare azzurro animato da acrobatici delfini; nel registro superiore scene di vita quotidiana dell’aristocrazia etrusca. Il nome è legato alle due leonesse maculate dipinte sul frontone della parete di fondo.
la Tomba della Caccia e della Pesca
La più antica, risalente al VI secolo a.C. e composta da due camere decorate con immagini di caccia e pesca e coi ritratti dei proprietari del sepolcro.
Ed ancora
quelli del Guerriero, dei Leopardi, della Caccia e della Pesca, dell’Orco, dei Giocolieri, del Cacciatore, dei Cardarelli, del Fior di Loto, del Gorgoneion, dei Festoni, dei Fiorellini, dei Baccanti, dei Bartoccini, degli Scudi
Prenotando in anticipo è possibile visitare anche le Tombe delle Pantere, dei Tori, del Barone, degli Auguri e la Tomba degli Anina nella vicina necropoli di Scataglini.
Una serie di Affreschi rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca e al tempo stesso il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell’età imperiale romana. Definito dallo studioso M. Pallottino come “il primo capitolo della storia della pittura italiana”.
Alcuni dipinti sono stati staccati dalle tombe per meglio preservarli e sono custoditi presso il Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia.
Necropoli dei Monterozzi
Via Ripagretta
Tarquinia (Viterbo)
Lazio – Italia
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