Sepino (Cb) – Nel Parco Archeologico della “Piccola Pompei del Molise”

Un’esperienza unica in cui il passato e il presente si incontrano, con resti archeologici che risalgono al IV secolo a.C. e testimonianze medievali nel Parco dedicato alla conservazione e alla valorizzazione delle rovine dell’antica città di Saepinum, nota anche come “la piccola Pompei del Molise”

Il Parco Archeologico di Sepino è un luogo fuori dal tempo, nel quale il passato convive a stretto contatto con il presente.

Il viaggiatore che, attraverso una delle quattro porte di accesso, entra nell’antica cittadina di impianto romano, è proiettato in un mondo in cui la linea del tempo diventa movimento circolare: i resti del primo insediamento sannita risalenti al IV sec. a.C. convivono con le testimonianze Medievali, il bellissimo Teatro Romano supporta le case che i contadini costruirono nel XVIII sec., gli spazi espositivi che conservano i reperti archeologici mantengono gli elementi novecenteschi della quotidianità contadina.

Tra le attrazioni principali

Mura e Porte
La città è circondata da mura con quattro porte, tre delle quali conservano ancora l’arco.
Tra queste, la Porta Tammaro, la Porta Bojano e la Porta Benevento sono particolarmente significative.

Foro Romano
Il cuore della città, con una pianta rettangolare e pavimentazione in lastroni di pietra.
Sono presenti i resti della Curia, del Capitolinum e della Basilica, quest’ultima con venti colonne ioniche.

Basilica del Foro
Nota per le venti colonne circolari in ordine ionico che circondavano un peristilio.

Macellum
Un mercato con una pianta a trapezio, dove venivano venduti generi alimentari.

Terme
Situate vicino alla Porta Bojano, rappresentano un importante esempio di architettura termale romana.

Teatro Romano
Ben conservato con una capienza di circa 3.000 posti, che conserva ancora la scena e la platea in pietra locale.

Mausolei
Uno intitolato a Caio Ennio Marso e l’altro ai Numisi, si trovano fuori dalle mura.

Decumano e Cardo
Le due principali arterie stradali che attraversano la città, con il Decumano ancora pavimentato con basolato romano.

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